lunedì 9 dicembre 2013

I miei racconti di vecchi Natali ( La tombola dell'Avvento )





 Buon giorno a tutte, amiche vecchie e nuove, oggi è stato estratto il mio numero dalla fantasiosa #tomboladellavvento e io ho pensato di condividere con voi questi semplici ricordi dei Natali passati, semplici si, ma proprio per chè tali, sono rimasti radicati in me, nella mia memoria, periodi unici come quelli di quando si è bambini dove tutto appare bellissimo e incantato, il male non esiste ed è solo gioia e felicità. Spero piacciano anche a voi e credo che qualcuna si rispecchierà nel mio natale anni 60, mi auguro che questi raccontini vi facciano riaffiorare bei ricordi e vi diano tanta serenità.  Ecco a voi il Natale di Lilly piccolina, grazie a tutti per la lettura ^_^
               

Quando arrivava il NATALE                       
                                        
L'emozione era tantissima, nel mese di Dicembre. Irrompeva sulla mia giovane vita la gioia dei preparativi, la frenesia dell'attesa. 
Ero una bambina e aspettavo il Natale, assaporavo ogni istante, ogni profumo, ogni luce che quest'attesa mi dava. L'albero di Natale, magistralmente realizzato da papà, emanava un magnifico profumo di resina che immergeva tutta la casa nella bella atmosfera di festa. Le mie manine intagliavano stelline di carta argentata riciclata amorevolmente nel tempo dai pacchetti dei biscotti Plasmon. La festa era semplice e carica di sentimenti, sensazioni, commozioni nell'ammirare per ore, il bambinello che giaceva nella mangiatoia, in quel presepe animato, dove il calore delle lucine mi scaldava le mani mentre giocavo con le pecorelle e i vari personaggi. Il carillon suonava in continuazione " Astro del cielo ", non aspettavo la fine, ricaricavo la musica melodiosa, mentre con la bocca aperta, guardavo animarsi i personaggi del presepe. Il mio Natale, come quello di tutti i bambini del mio periodo, era semplice e sentito, si assaporavano tutte gioie che ci poteva dare senza chiedere nulla in cambio se non la gioia pura della celebrazione. Ricordo le mia ginocchia congelate mentre andavo alla messa di Natale con i miei genitori, i canti in chiesa e la felicità del pranzo Natalizio. La notte, il nostro magnifico albero di Natale, splendeva di decorazioni e cioccolatini appesi e io mi incantavo a guardare l'intermittenza delle luci colorate e lo sfavillio delle decorazioni anni 60. Allora non si aspettava Babbo Natale, no, chi portava i regali era la tanto amata Befana. Tempo prima si scriveva la letterina a Gesù Bambino con improbabili promesse di esser più buoni e si cercava di fare i bravi per l'arrivo della vecchietta con la scopa. E' come se sentissi ancora l'odore di fuoco spento e cenere, quando, felice e in camicia da notte, correvo al camino per vedere cosa mi aveva portato. Un tonfo al cuore, una gioia indescrivibile trovare i doni e immaginare la Befana che si era infilata nel fumaiolo per portarmi i regali. Tutte le vacanze scolastiche erano semplici, gli inverni erano freddi e le nostre manine veloci nello sbucciare i mandarini. Ancora adesso mi capita di rivivere per un'attimo quelle emozioni, mi basta poco, il profumo del camino acceso, l'aroma della scorza d'arancia che brucia e qualche vecchia e nostalgica canzone natalizia. Questo è il Natale che mi manca tanto !



il nostro Natale


Ecco il Natale della nostra mitica generazione, quando il benessere c'era ma si pensava a quando si era stati più poveri e allora tutto si pacava, assumeva un'aspetto semplice, unico, quel sapore di Natale di una volta, di quando eravamo bambini, di quando il Natale profumava ancora di pino fresco. Non avevamo le fantasiose luminarie di adesso, le strade erano illuminate poco, ed era proprio quel poco che colmava completamente i nostri cuoricini, ci appagava più di qualsiasi altra cosa e rendeva l'atmosfera ancora più fantastica. Ricordo il fumo dei caminetto che si espandeva nell'aria, camminando per le stradine si veniva letteralmente avvolti da quell'odore che si attaccava ai vestiti e si mischiava al profumo di mandarini che mangiavamo avidamente, mentre ci si spruzzava il succo della buccia sugli occhi. Si avvertiva chiaramente l' Avvento,si partecipava alla novena che quando finiva era già buio, i tipici canti di Natale....ancora, nel risentirli, mi emoziono. I giorni precedenti il Natale spesso i bambini si fermavano a lungo di fronte alla " Magica" vetrina del negozio di Mario Ligas, unico negozio di giocattoli del paese sulla strada principale, che ha fatto sognare intere generazioni. Mi ricordo che stavo tanto tempo, appiccicata alla vetrina ad ammirare il magnifico lavoro di decorazione, un paradiso dei giocattoli, unico e magnifico. Quando arrivava il 25 Dicembre si andava a sentire la messa, i canti di noi bambini si levava in alto, tutto era luce e sorrisi e a messa finita, già con lo stomaco brontolante per l'appetito, la festa poteva cominciare. L'aria nel paese profumava di arrosto, chiaro segno di una giornata importante. Nelle tavole ogni bontà, i ravioli fatti in casa, l'arrosto con le patate, i dolci e i mitici mandarini. Mi ricordo della letterina di promesse che mettevo a tavola, sotto i piatti dei miei genitori, bei propositi scritti in bella grafia. Ricordo ancora il profumo della bambola nuova che mi aveva portato la  Befana, mi stordiva quel profumo, la gioia era immensa e la sorpresa anche. L'odore di fuliggine del caminetto spento, dove io immaginavo si fosse calata la vecchia signora per lasciarmi il regalo, si mischiava al profumo del nuovo giocattolo.... tutto era bello, anche il freddo. L'albero di Natale profumava di bosco e quel profumo riempiva la casa per diverse settimane! Le decorazioni, ricche di perline e stagnola colorata mi incantavano e, l'intermittenza delle lucine sull'albero, accompagnavano festosamente quei magnifici giorni di festa, semplici e carichi di emozioni uniche, le emozioni di una bambina che ha vissuto la festa  con le persone più importanti, i suoi genitori che le hanno regalato tanti Natali fantastici.... questa bambina, non potrà dimenticarli mai. 



2 commenti:

  1. Cara Lilly, anche se le mie decorazioni erano anni '70-80 i tuoi ricordi sono sorprendentemente molto simili ai miei, ho avuto anche io la fortuna di vivere dei Natali semplici e sentiti, dove si celebrava davvero la festa per la nascita di Gesù e non l'arrivo di Babbo Natale coi regali. Prima dell'albero finto, io e mio papà andavamo a prendere l'albero dalle nostre parti, pini o ginepri (che abeti ce ne son pochi) e quell'odore di resina come lo ricordo!
    Da me veniva Gesù Bambino a portare i doni, mia zia svuotava mandarini per farne candele e quello sarà sempre profumo di Natale per me!
    Grazie per il tuo racconto!

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  2. Già , nessuno di noi ricorda i regali ricevuti, quelli, si sa, non sono importanti, ognuno di noi ricorda l'atmosfera della famiglia, quella non cambia al cambiare delle generazioni, fortunati noi che abbiamo una famiglia felice; questo è il Natale che voglio lasciare anche alla mia piccolina!!

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