lunedì 20 dicembre 2010

Quando arrivava il NATALE ****


L'emozione era tantissima, nel mese di Dicembre. Irrompeva sulla mia giovane vita la gioia dei preparativi, la frenesia dell'attesa. 
Ero una bambina e aspettavo il Natale, assaporavo ogni istante, ogni profumo, ogni luce che quest'attesa mi dava. L'albero di Natale, magistralmente realizzato da papà, emanava un magnifico profumo di resina che immergeva tutta la casa nella bella atmosfera di festa. Le mie manine intagliavano stelline di carta argentata riciclata amorevolmente nel tempo dai pacchetti dei biscotti Plasmon. La festa era semplice e carica di sentimenti, sensazioni, commozioni nell'ammirare per ore, il bambinello che giaceva nella mangiatoia, in quel presepe animato, dove il calore delle lucine mi scaldava le mani mentre giocavo con le pecorelle e i vari personaggi. Il carillon suonava in continuazione " Astro del cielo ", non aspettavo la fine, ricaricavo la musica melodiosa, mentre con la bocca aperta, guardavo animarsi i personaggi del presepe. Il mio Natale, come quello di tutti i bambini del mio periodo, era semplice e sentito, si assaporavano tutte gioie che ci poteva dare senza chiedere nulla in cambio se non la gioia pura della celebrazione. Ricordo le mia ginocchia congelate mentre andavo alla messa di Natale con i miei genitori, i canti in chiesa e la felicità del pranzo Natalizio. La notte, il nostro magnifico albero di Natale, splendeva di decorazioni e cioccolatini appesi e io mi incantavo a guardare l'intermittenza delle luci colorate e lo sfavillio delle decorazioni anni 60. Allora non si aspettava Babbo Natale, no, chi portava i regali era la tanto amata Befana. Tempo prima si scriveva la letterina a Gesù Bambino con improbabili promesse di esser più buoni e si cercava di fare i bravi per l'arrivo della vecchietta con la scopa. E' come se sentissi ancora l'odore di fuoco spento e cenere, quando, felice e in camicia da notte, correvo al camino per vedere cosa mi aveva portato. Un tonfo al cuore, una gioia indescrivibile trovare i doni e immaginare la Befana che si era infilata nel fumaiolo per portarmi i regali. Tutte le vacanze scolastiche erano semplici, gli inverni erano freddi e le nostre manine veloci nello sbucciare i mandarini. Ancora adesso mi capita di rivivere per un'attimo quelle emozioni, mi basta poco, il profumo del camino acceso, l'aroma della scorza d'arancia che brucia e qualche vecchia e nostalgica canzone natalizia. Questo è il Natale che mi manca tanto.